lunedì 20 febbraio 2012

Presto mi sveglierò


Una sensazione di vuoto pervade la mia testa...sarà la stanchezza o il susseguirsi di eventi che logorano.
Credo di non essere mai stato così stanco.
Dormirei, anche mentre guido; l’aria calda pervade l’abitacolo e tu ti ritrovi come sotto una calda coperta, mentre ozi...
Oziare sarebbe bello si, oziare e sentirsi felici, e non in colpa.
Ora ci sono persone che vorrebbere non oziare e lavorare.
Persone italiane, greche, europee.
Ridevamo quando abbiamo visto gli americani per strada, nelle tende, poichè non potevano pagare la casa; e tu non paghi una rata e casa tua non c’è più.
Qui qualcuno ha invertito delle regole.Hanno sovvertito la dignità.
Ma la dignità spesso si conquista con la forza;  e credo che a breve questa forza sarà motivo di scontri fraticidi.
Non voglio più guardare il colore rosso, perchè so che presto ne vedremo tanto.
E non sarà colore di passione, ma suono di ossa e lacrime.
Spero di destarmi si, spero di essermi addormentato e che questo sia un incubo.
Presto mi sveglierò, ne sono certo.
Presto.

Pensare al contrario

TI capita mai di pensare al contrario? Li chiamano ricordi, ma non è proprio la parola giusta; è pensare al contrario, riguardare al microscopio decisioni e vita.La tua vita.
Quindi oggi mentre cammino in avanti penso al contrario, e questo è un vero miracolo.
E’ quasi il mio compleanno, trentasei anni; visti così, fan quasi paura.
Tutto è cominciato un giorno di Marzo, quando una ragazza meravigliosa ha deciso che era ora di accendere la luce sulla mia testolina.
Il pensiero al contrario non mi aiuta, il primo ricordo vivido è il viso di mia nonna Giulia, che mi dice qualcosa…ma non so cosa.Ma sicuro era una meravigliosa tenerezza.
Ricordo la paura nel primo giorno di asilo….facce di nani come me, spaventati e schedati nei ridicoli grembiuli…perché? Non siamo mica macellaio e pellettieri, perché il grembiule?Dobbiamo sporcarci, abbiamo il diritto di sporcarci…questa è una disquisizione avuta con mia madre, contente perché in me rivede il suo spirito guerrigliero del ’68.Mio padre non commenta, immagina giù per me un futuro da sindacalista….e non lo vedo soddisfatto.
Ricordo la decisione di rimanere in disparte, per non dare nell’occhio, salvo poi capeggiare rivoluzioni copernicane nella casa gioco, ingiustamente occupata dalla componente femminile.Primo caso di scontro sessista.
Un giorno poi, il Nonno mi prende sulle gambe, e mi rivela che il mondo è grande e ha dei posti incredibili…Mi ritrovo su un aereo, a Roma rubo una banana al ristorante, mio nonno ex poliziotto copre il furto, ed io sono impunito a 5 anni….mi sentivo euforico e pronto a rubare i gioielli della corona….
Sono atterrato in un posto caldissimo, dove persone dal color ebano mi hanno accolto….
Ho visto animali, e colori, e fiori e piante di un altro pianeta….non sapevo ancora che li sarei cambiato, avrei vissuto la mia vita con quel sangue nuovo dentro….con quel demone o angelo…con quel ruggito ancora da urlare…..
Torno alla realtà, al freddo e alla cosiddetta civiltà…che non è reale, non è vera io qui non c’entro niente….niente…..
Leggo e studio, diplomi e carte….ma non è gioia.Amici si, ragazze ma non c’è nulla che mi dia ancora la sensazione del Drago….nel paese del Sole, i bimbi mi chiamavano drago, perché ero attratto dal fuoco….
Musica e casino, serate con la sola candela di compagnia e serate nella bolgia, nella luce artificiale.Un libro, l’aspettativa e la salvezza di un libro silenzioso che ti attendeva a casa, mentre volevo solo scappare da tutto.Non sentivo più le parole.
La moto, puledro di metallo a cui ho dedicato le mie ore, le mie canzoni, i miei sogni.
La strada ora è più dritta, la conosco e il ruggito mi accompagna.
Poi è arrivata dal Sole una ragazza, i suoi capelli sono come il colore della sterminata e immensa prateria del paese del Sole…..
I suoi occhi sono quelli della pantera, della leonessa e della Natura.
La sua voce parla di fiumi che ancora devon nascere.
Ora ho trovato il mio Paese.
E vivo ancora.