giovedì 15 marzo 2012

Che Strano Mondo

Che strano mondo che è internet
Milioni di persone che parlano davanti ad uno schermo.Ironia e umorismo.
Seguo un programma, twittamidinotte...musica che ricorda a noi non più giovinastri serate a base di vino scadente e birra troppo gasata.
Ma erano tutte nettare del cuore.
Rido e scherzo, mi informo e mi incazzo, gioisco e rifletto.
Un mare di informazioni che passano sotto le dita, le puoi toccare, sono in rilievo.
Parlo con Bari e con Genova, vedo foto di Londra e sorrisi di Dubai.
Odo il rumore del Tirreno e dell’Adriatico.
Vivo con terrore una scossa in Umbria e il Giappone, la terra trema e il mio display pure.
Sono ovunque e vedo un sacco di visi e di caratteri.
Ma non conosco il viso e il nome del mio vicino di casa.
Che strano mondo che è la realtà.

Ascoltare

e'  strano asoltare, mentre torni verso casa, i discorsi delle persone...è come se dovessi avvertire prima o poi una sorta di crescendo, di nervosismo, di attesa spezzate...sento episodi che sicuramente sono gonfiati per apparire meno sterili, discorsi finto-profondi per dire che c'è la sostanza...quasi tutti ad elevarsi al di fuori del contesto direi, eppure tutti cosi nel contesto.Vorrei sapere i desideri, quelli veri...la vergogna è la padrona del secolo, la gente ha paura dei sogni.Una paura fottuta.Tutti a vivere una vita diversa.Una vita non propria.Vedo splendide ragazze che non conoscono nulla dell'amore.Le vedi che non sanno neanche cosa sia.Pensano che sia il sentire la voce, il messaggio nel telefono.Un amore elettronico.ragazzi che passano ore al telefono, e quando sono insieme appaiono distanti, lontani.Ascoltano il telefono.Vogliono sentirlo vibrare.La suoneria del cellulare è il pacemaker dei loro cuori.Ma quanta bellezza c'è in giro.A volte vedo i bimbi.I bimbi vedono tutto.e scartano il brutto.I bimbi vedono il gioco nel tram.Nei loro passi.Vedo i loro cuori che sussultano per le luci.Per le ombre.Vedo mia sorella in ogni bimbo.Una donna forte e alta, fiera.Una donna che amo e stimo e venero nella sua roboante semplicità.quanti soldati che affronti, sorella mia.Eserciti.e li abbatti, uno per uno.Sei come il sole sulla neve, rifletti ogni istante, ogni petalo di neve.
Ascolta anche tu sorella questo rumoroso silenzio, noi ci ergiamo nel silenzio verso una vetta di una montagna, una vetta che c'è, che puoi toccare.Il misticismo delle nostre corde suona musiche lontane, musiche che ci appartengono.Sfiora lentamente con le dita le corde dell'arpa infinita.Io ascolterò le tue note, fin quando vorrai suonare.